La farina di cocco è un prodotto utilizzatissimo in medioriente ma comune anche nella cucina italiana. E’ possibile trovarla in commercio ormai con una discreta facilità e viene venduta soprattutto dai marchi che commercializzano prodotti con certificazione biologica.
Va fatta un’importante distinzione tra quella che è la farina di cocco vera e propria dotata di una grana sottilissima (dall’aspetto, per l’appunto, farinoso) e il cocco rapé (cocco grattugiato), spesso venduto sotto il nome commerciale di “farina di cocco” ma che è in realtà molto più grossolano.
La differenza tra farina di cocco e cocco grattugiato sta nel fatto che il cocco rapé si presenta sotto forma di microscaglie di polpa di cocco che possono essere utilizzate sia per dare consistenza agli impasti che per decorarli, cosa che invece non è ovviamente possibile fare con la farina, che è quasi impalpabile.
Quest’ultima si ottiene macinando finemente la polpa di cocco precedentemente essiccata ed è un prodotto naturalmente privo di glutine. Oltre che per dolci e dessert è possibile sfruttarla anche per preparare delle deliziose bevande rinfrescanti e totalmente vegetali a base di cocco.
Farina di cocco: proprietà e benefici
La farina di cocco è una farina molto calorica, ma a bassissimo indice glicemico e con un elevato grado di assorbenza. Questo vuol dire che è sufficiente utilizzarne pochissima per garantire agli impasti una buona compattezza.
E’ molto calorica, poiché deriva dal cocco, un frutto estremamente saporito e profumato ma al contempo molto grasso (ricordiamo infatti che 100 gr di cocco essiccato contengono circa 604kcal, e che possiedono oltre 66g di grassi netti ma soltanto 23g di carboidrati).
La farina di cocco, tuttavia, come tutti gli alimenti grassi, è sì altamente calorica ma anche molto saziante, ed ha alcuni punti in suo favore. Infatti:
E’ ricca di fibre
Ha un totale di circa 16g di fibre ogni 100g di prodotto. Ricordiamo che le fibre favoriscono un corretto svuotamento gastrico, donano una sazietà più prolungata e consentono la creazione di un ambiente batterico favorevole alla salute e al benessere intestinale.
Non contiene glutine
Dal momento che non è realizzata a partire da carboidrati ma esclusivamente da cocco fresco, che viene poi essiccato, la farina di cocco è priva di questa proteina. A tal proposito, tuttavia, precisiamo che dal momento che potrebbe essere stata preparata all’interno di stabilimenti che producono altre tipologie di farine, potrebbe esservi rischio di contaminazioni. Proprio per questo motivo, nonostante sia naturalmente priva di glutine, vi suggeriamo di verificare sempre che la dicitura gluten free sia indicata sulla confezione.
Ha un indice glicemico basso
Questo perché i carboidrati che contiene sono molto pochi e composti quasi interamente da fibre e perché i grassi, rallentando la digestione, agiscono da sostanza “tampone” sull’innalzamento eccessivo della glicemia. Ecco perché la farina di cocco risulta ottima anche per la preparazione di dolci destinati a diabetici e soggetti con spiccata resistenza all’insulina.
Non in ultimo, ricordiamo che la farina di cocco è anche ricchissima di micronutrienti, come fosforo, rame e magnesio. Il potere remineralizzante del cocco è ben noto alle popolazioni più povere, soprattutto quelle africane, dove il cocco viene regolarmente sfruttato come fosse quasi un integratore, per ridare tono all’organismo anche in periodi di gran caldo.
La farina di cocco è quindi un prodotto adatto a chiunque ma perfetto per gli sportivi o per chiunque tenda a sudare parecchio e voglia includere nella propria alimentazione una buona quantità di minerali.
Farina di cocco: usi in cucina
La farina di cocco viene utilizzata in cucina per la preparazione di ricette sia dolci che salate, anche se in quest’ultimo caso rappresenta una peculiarità delle cucine mediorientali. E’ tipico trovarla, ad esempio, in piatti tipici della cucina thailandese.
Per quanto riguarda i dolci, viene utilizzata per la preparazione di torte, muffin, crepes e biscotti, preferibilmente associata ad altre farine.
Molto diffuso è il suo utilizzo per l’autoproduzione del latte di cocco e per l’autoproduzione del burro di cocco: due ingredienti di base per molte altre ricette che possono essere anche acquistati ma che, solitamente, presentano costi troppo elevati o quando economici sono arricchiti con additivi, come zucchero e altri oli vegetali, che non li rendono puri al 100%.
Latte di cocco
Preparare un ottimo latte di cocco fatto in casa non è assolutamente difficile. Con farine di buona qualità è possibile autoprodurre del latte di cocco fai da te salutare e genuino, privo di sostanze aggiunte, che abbia un tenore calorico basso e che non contenga le elevate quantità di zuccheri presenti all’interno della maggior parte dei prodotti confezionati normalmente disponibili in commercio.
La ricetta del latte di cocco fai da te è molto semplice: basta frullare qualche cucchiaio di farina di cocco (più farina si utilizza, più saporito sarà il latte) con 300ml d’acqua calda, fino ad ottenere un liquido chiaro e denso che andrà lasciato riposare per almeno mezz’ora.
Il liquido ottenuto andrà poi filtrato all’interno di una bottiglia con un colino a maglie sottilissime (meglio ancora se ricoperto da una pezza bianca in lino). La parte filtrata andrà “allungata” con ulteriori 700ml d’acqua e aromatizzata a piacere e potrà essere consumata dopo circa un’ora di riposo in frigo, mentre la parte filtrata (che prende il nome di Okara di cocco), potrà essere sfruttata in cucina e non andrà dunque buttata ma, bensì, riutilizzata ad esempio per preparare dei biscotti.
Burro di cocco
Il burro di cocco fatto in casa si prepara semplicemente frullando all’interno di un mixer da cucina due o tre tazze di farina di cocco per svariati minuti (indicativamente una ventina). Frullando, il cocco tirerà fuori gli oli naturalmente presenti al suo interno e assumerà una consistenza dapprima granulosa e via via sempre più cremosa. Vi raccomandiamo di non scoraggiarvi qualora il processo dovesse richiedere un po’ di tempo in più del previsto.
Per ottenere un burro di cocco salato è sufficiente aggiungere al mix una manciata di sale, mentre per avere un burro ancora più cremoso sarà sufficiente aggiungere alla farina di cocco 2 o 3 cucchiai di olio di cocco.
Il burro di cocco potrà essere poi consumato in cucina per sostituire il burro tradizionale, utilizzandolo per la preparazione di dolci o di lievitati sia dolci che salati; per rosolarci dentro verdure saltate in padella; per la mantecatura di risotti orientali o per la preparazione di salse, creme (come la maionese di cocco) e molto altro ancora.
Farina di cocco per la bellezza
La farina di cocco è anche un ottimo alleato di bellezza e può essere utilizzata per trattare la pelle di viso e corpo in quanto ha proprietà lenitive ed ammorbidenti, utile anche in caso di pelle infiammata ed arrossata. Ma come si usa?
- Scrub per il corpo Se vogliamo esfoliare la pelle in modo delicato prepariamo uno scrub mescolando 1 cucchiaio di farina di cocco con 1 di miele, 1 di bicarbonato e 1 di olio di cocco. Massaggiamo sulla pelle insistendo sulle zone più ruvide come gomiti e talloni e poi risciacquiamo con cura. La pelle sarà subito liscia e vellutata.
- Maschera per il viso Grazie alla farina di cocco possiamo preparare una maschera per il viso utile per illuminare la pelle, assorbire il sebo e renderla più morbida. In questo caso mescoliamo un cucchiaino di miele con la farina di cocco e aggiungiamo mezza banana schiacciata; applichiamo sul viso e lasciamo in posa 15 minuti. Risciacquiamo con acqua tiepida.
Farina di cocco: dove si compra e prezzo
La farina di cocco è reperibile sia online che nella grande distribuzione. Nel secondo caso è molto più semplice trovarla sugli scaffali di negozi di alimentazione biologica o di nutrizione sportiva, è invece un po’ più complesso reperirla nei piccoli e medi supermercati, che vendono quasi esclusivamente il cocco rapé.
Il prezzo è elevato, circa 8/12€ al kg per le versioni biologiche. Si possono reperire molti formati di farine che però, purtroppo, soprattutto quando imbustate in buste poco capienti (100/200g) hanno costi molto più elevati, e sfiorano anche i 20€ al kg.
Poiché è soggetta a veloce irrancidimento, tuttavia, non è consigliato acquistare confezioni molto abbondanti a meno che non se ne faccia un utilizzo consistente, consumandola nell’arco di uno o due mesi al massimo.