Quando parliamo di intestino infiammato ci riferiamo ad una condizione in cui avvertiamo una serie di sintomi quali gonfiore di stomaco o crampi addominali, fino ad arrivare alla dissenteria. Dal momento che si tratta di sintomi “banali” che possono essere confusi con altre patologie o problemi digestivi, è fondamentale una visita medica e, in particolare dal gastroenterologo, che confermi la diagnosi di infiammazione intestinale.
La presenza di un’infiammazione intestinale può essere dovuta a una moltitudine di cause, nei casi migliori si tratta di semplice intestino irritabile che viene trattato con una modifica della dieta e con la riduzione dello stress. In altri casi, tuttavia, all’origine dell’infiammazione intestinale possono esserci patologie più serie, come il morbo di Crohn o la colite ulcerosa. Queste ultime sono infatti definite malattie infiammatorie croniche dell’intestino e possono interessare l’ultima parte dell’organo, il cosiddetto intestino crasso (nel caso della colite) o l’intero tratto gastrointestinale (morbo di Crohn).
L’intestino infiammato in tali situazioni è il risultato della presenza di ulcere che portano alla formazione di lesioni più o meno superficiali che vanno curate e tenute sotto stretto controllo. Poiché non sono ancora ben note le cause alla base di un’infiammazione intestinale, occorre coniugare eventuali terapie farmacologiche prescritte dallo specialista a comportamenti corretti, soprattutto dal punto di vista nutrizionale.
Cause dell’Intestino Infiammato
Sebbene non si conoscano perfettamente i motivi per i quali alcuni individui sviluppino un intestino infiammato, è possibile individuare alcune cause che sembrano legate a tale condizione. Al di là di una predisposizione genetica o di mutazioni di alcuni geni, una delle cause che provoca maggiormente infiammazione intestinale è un’alimentazione sbagliata caratterizzata da alimenti grassi, troppo dolci e pieni di conservanti. Anche il mancato rispetto di orari consoni a consumare i pasti può essere motivo di disturbi associabili all’intestino infiammato.
Altre volte la presenza di infiammazione è da imputare ad una condizione di intestino irritabile: in tal caso la dieta gioca un ruolo preponderante, così come lo stress. Sappiamo infatti che l’intestino reagisce alle nostre emozioni: ansia, nervosismo, agitazione. Ridurre lo stress e praticare tecniche di rilassamento può contribuire ad alleviare i sintomi dell’infiammazione intestinale.
Altro fattore da non sottovalutare sono le intolleranze alimentari, in particolare al lattosio o al glutine. Se l’intolleranza non è stata ancora scoperta e stiamo pertanto consumando alimenti che dovremmo evitare, il nostro corpo risponde provocando diarrea, crampi, meteorismo e malassorbimento. Tutte queste situazioni a lungo andare causano un intestino infiammato.
Infine, come già detto, è probabile che l’infiammazione sia legata a malattie infiammatorie croniche dell’intestino che vengono individuate tramite un insieme di esami specialistici da parte del gastroenterologo.
Sintomi dell’Intestino Infiammato
Abbiamo ripetuto più volte che i sintomi principali coinvolgono l’apparato gastrointestinale con dolori addominali, pancia gonfia e diarrea. Sebbene questi sintomi siano abbastanza comuni e possano indicare una situazione di intestino irritabile, non vanno comunque sottovalutati. Un intestino infiammato è soggetto ad alternati periodi di stipsi e diarrea, cioè a periodi in cui si susseguono fasi di remissione e riacutizzazione. Quando dopo un episodio diarroico notiamo la presenza di febbre, non necessariamente alta, è consigliabile informare immediatamente il medico, poiché potrebbe essere un segno dell’infiammazione intestinale.
Talvolta è possibile che vengano percepiti soltanto sintomi di natura gastrica, come gonfiore oppure nausea, anch’essi, se si protraggono per diverso tempo, potrebbero rappresentare un campanello di allarme di un intestino infiammato.
Al momento dell’evacuazione possono comparire feci non formate insieme a muco o persino sangue, sintomi che identificano la tipica infiammazione intestinale, legata ad esempio alla colite. La diagnosi di infiammazione intestinale è riservata al gastroenterologo che richiede generalmente esami specifici: ecografia, radiografia con contrasto all’addome, esame delle feci (per il sangue occulto o per indagare una contaminazione batterica dell’intestino) e colonscopia.
Dieta per Intestino Infiammato
La dieta per intestino infiammato può concretamente aiutare ad alleviare i dolori e in generale i sintomi. Ricordiamo che qualora vi sia una diagnosi di colite ulcerosa o Crohn è fondamentale seguire le indicazioni fornite dallo specialista.
Negli altri casi per contrastare l’intestino irritabile e ridurre l’infiammazione intestinale possiamo rifarci a semplici regole. La prima cosa da osservare è rispettare gli orari dei pasti e consumare pasti leggeri. Ciò significa evitare cibi molto grassi, fritti e preferire cotture al vapore. Inoltre, in presenza di diarrea o flatulenza, è bene ridurre l’apporto di fibre per non irritare ulteriormente l’intestino.
Preferiamo pane e pasta non integrali, proteine e frutta come mele e pere poco mature. Eliminiamo bibite gassate, contenenti caffeina o alcoliche ma beviamo tisane e infusi che calmano l’infiammazione intestinale.
Intestino Infiammato: 5 Rimedi Naturali
Oltre ad una dieta specifica, possiamo ricorrere ad una serie di rimedi naturali contro l’intestino infiammato, molti dei quali sono a base di tisane antinfiammatorie e calmanti e di impacchi capaci di ridurre i crampi e gli spasmi muscolari.
Tisana alla malva per infiammazione intestinale
La tisana alla malva ha notoriamente proprietà antinfiammatorie e lenitive, protettive per l’intestino infiammato. Questa erba inoltre riesce a calmare la diarrea e agire sul meteorismo. Bastano 30 gr di radici di malva in un pentolino con dell’acqua. Lasciamo che questa arrivi ad ebollizione e spegniamo dopo 5 minuti. Altri 10 minuti di infusione e l’infuso è pronto per essere bevuto.
Tisana alla melissa
La melissa ha un potere calmante, sia che riguardi lo stato d’animo, sia che riguardi una sindrome di intestino irritabile. Previene i crampi addominali e l’aria nella pancia dopo i pasti. In una tazza con acqua calda versiamo un cucchiaino di fiori o foglie e lasciamo in infusione per una decina di minuti. Filtriamo e beviamo.
Semi di lino per stitichezza
Se l’intestino infiammato non provoca episodi di diarrea ma stipsi, con meteorismo e crampi, i semi di lino possono aiutarci e migliorare le nostre condizioni. I semi agiscono dolcemente e proteggono l’intestino grazie alle mucillagini di cui sono costituiti. Prepariamo una bevanda fredda con un bicchiere d’acqua e un cucchiaio di semi di lino. Lasciamo risposare i semi tutta la notte coprendo il bicchiere con un coperchio; beviamo infine la mattina prima di colazione.
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Fermenti lattici per intestino infiammato
Se accusiamo i fastidi tipici dell’infiammazione intestinale è possibile che sia presente una situazione di squilibrio della flora batterica. In questo caso l’assunzione dei fermenti lattici può aiutarci a ripopolare i batteri buoni e prevenire i disturbi intestinali. Chiediamo consiglio al farmacista o al medico che potranno certamente consigliarci i più adatti alle nostre esigenze.
Cataplasma di argilla
L’impacco con l’argilla sembra ridurre l’infiammazione intestinale e mitigare i crampi e gli spasmi muscolari. La preparazione è semplice: aggiungiamo a qualche cucchiaio di argilla verde dell’acqua a temperatura ambiente in modo da creare una crema. Stendiamola su un asciugamano vecchio e applichiamola sull’addome. Dopo almeno 40 minuti togliamo l’asciugamano e frizioniamo bene la pancia. Per questo rimedio contro l’intestino infiammato è fondamentale che tutto il corpo rimanga ben caldo, mani e piedi compresi.