Lo zucchero di cocco sta a poco a poco entrando a far parte degli ingredienti delle cucine italiane in quanto considerato un prodotto più salutare rispetto al comune zucchero bianco semolato. Questo particolare tipo di dolcificante naturale, adoperato per anni nel Sud-Est asiatico, è ricavato non dalla palma dell’albero di cocco, bensì dalla linfa che scorre nei fiori.
Cosa scoprirai in questo articolo:
Il modo in cui viene ricavato può in un certo senso essere definito “arcaico”, in quanto consiste semplicemente nell’incidere il fiore dal quale fuoriesce la linfa che viene fatta essiccare fino a quando non raggiunge uno stato solido, ossia i granuli di zucchero. Dal punto di vista dell’aspetto, appare di colore senape-aranciato, con chicchi di forma irregolare. Il sapore è un piacevole mix di caramello e zucchero di canna integrale.
Contrariamente allo zucchero semolato, questo dolcificante estratto dal cocco non viene lavorato, né trattato con agenti chimici o sbiancanti. Ciò può rappresentare un motivo per preferirlo a quello bianco. Inoltre, sotto il profilo nutrizionale, vi sono alcune proprietà dello zucchero di cocco che lo rendono un prodotto da cui trarre dei benefici, ad esempio il suo indice glicemico basso, ideale per controllare i livelli di glicemia (sebbene, tuttavia, contenga le stesse calorie dello zucchero semolato).
Zucchero di cocco: proprietà e benefici
Lo zucchero ricavato dal fiore del cocco appare sotto alcuni punti di vista un dolcificante da preferire allo zucchero normale. Tuttavia, sottolineiamo che benché sano, si tratta pur sempre di un edulcorante e pertanto occorre non eccedere nelle dosi. Scopriamone alcuni benefici.
Ricco di minerali e macronutrienti
A differenza dello zucchero comune, quello di cocco possiede numerosi minerali, tra i quali ricordiamo soprattutto zinco e ferro. Sono inoltre presenti anche alcune vitamine, in particolare quelle del gruppo B, insieme a polifenoli dalle note proprietà antinfiammatorie, responsabili ad esempio della riduzione dei livelli di colesterolo nel sangue.
Zucchero di cocco e diabete
Può essere una scelta vincente per chi soffre di glicemia alta o ha il diabete. Lo zucchero di cocco integrale (così denominato perché non raffinato) contiene una particolare fibra, chiamata inulina, che rallenta l’assorbimento degli zuccheri nel corpo, evitando quindi picchi elevati di glicemia e prevenendo la comparsa di diabete.
Indice glicemico basso
L’indice glicemico è la capacità di un alimento di innalzare il livello di zuccheri nel sangue dopo essere stato ingerito. Fortunatamente, lo zucchero estratto dai fiori di cocco possiede un indice glicemico basso, cioè 35, inferiore a quello semolato il cui indice è di 70. Questo è uno dei motivi per cui lo zucchero del cocco dovrebbe essere consumato (moderatamente) dai diabetici.
Calorie dello zucchero di cocco
Non esistono particolari differenze tra quest’ultimo e il comune zucchero semolato o lo zucchero di canna. I valori dello zucchero di cocco si aggirano intorno alle 376 kcal (anche se queste, così come i nutrienti possono variare da lotto a lotto). Le calorie tra i diversi tipi di edulcoranti vanno dalle 356 alle 390 kcal circa per 100 gr di alimento.
Zucchero di cocco e fruttosio
Lo zucchero di cocco contiene una quantità di saccarosio tra il 70-80%, e il saccarosio nasce dall’unione di una molecola di glucosio e una di fruttosio. Ciò significa che la linfa del cocco da cui si ricava il dolcificante contiene circa il 30-40% di fruttosio. È stato notato che sebbene quest’ultimo abbia un indice glicemico basso, il suo consumo costante aumenta le possibilità di sviluppare in futuro diabete ed insulino-resistenza.
Zucchero di cocco: fa bene o male?
Vi sono alcune proprietà dello zucchero di cocco integrale per le quali esso è preferibile al comune zucchero bianco, ad esempio i minerali e gli altri elementi che sono totalmente assenti in quest’ultimo, privato degli stessi a causa del processo di raffinazione che ha subito.
Lo zucchero ricavato dal cocco appare quindi come un dolcificante completamente naturale, che contiene inoltre inulina, un tipo di fibra che consente un rilascio lento degli zuccheri, evitando l’aumento della glicemia (fungendo infine da prebiotico per la flora intestinale).
Il fatto di possedere un indice glicemico basso rappresenta una valida alternativa allo zucchero semolato per i diabetici.
Tuttavia, è vero che le sue calorie sono pressoché uguali allo zucchero comune, pertanto, sarebbe inutile adoperarlo in diete ipocaloriche. Inoltre, la discreta percentuale di fruttosio ne decreta il ridotto uso quotidiano.
Ricordiamo infine che i minerali e gli altri fitonutrienti contenuti naturalmente nel cocco sono presenti nel suo zucchero soltanto in tracce. In conclusione, lo zucchero di cocco può essere consumato saltuariamente e in quantità moderate, alternandolo magari con dolcificanti ipocalorici come la stevia.
Zucchero di cocco: usi in cucina
È possibile adoperare questa varietà di zucchero in una moltitudine di modi. Ad esempio, possiede un buon potere dolcificante che lo rende un ingrediente adatto sia per zuccherare le bevande, sia per addolcire dessert al cucchiaio o altri prodotti da forno.
In quali quantità adoperarlo? Nello stesso modo in cui adoperiamo lo zucchero semolato. Consigliamo tuttavia di cominciare con 1 cucchiaino, almeno per quanto riguarda le bevande. A tal proposito, a seconda della dimensione dei granuli, è possibile che occorra più tempo per scioglierli, come avviene con lo zucchero di canna.
Per lo stesso motivo, quando adoperiamo lo zucchero di cocco nelle ricette di dolci, facciamo attenzione a scioglierlo bene negli ingredienti liquidi che usiamo, in modo tale da ottenere un composto liscio e dal gusto equilibrato.